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Trasferimento negato per Legge 104: quando il danno NON è risarcibile secondo il Consiglio di Stato
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*a cura di Gabriele Salusti
Trasferimento per Legge 104: quando il diniego illegittimo non dà diritto al risarcimento ⚖️
Un caso che fa riflettere sui diritti dei lavoratori con familiari disabili 🤔
Cosa succede quando la Pubblica Amministrazione respinge illegittimamente una richiesta di trasferimento per assistere un familiare disabile? Si ha sempre diritto al risarcimento del danno? La risposta del Consiglio di Stato in una recente sentenza potrebbe sorprendere molti.
Il caso: un Vice Questore tra dovere e famiglia 👨👩👧👦
La vicenda riguarda un Vice Questore della Polizia di Stato, assegnato alla Questura di Nuoro, che nel 2018 aveva richiesto il trasferimento a Sassari per assistere il figlio minore affetto da disturbo dello spettro autistico, ai sensi della Legge 104/1992.
L'istanza venne illegittimamente respinta dall'amministrazione per difetto di motivazione, come successivamente accertato dal TAR Sardegna con sentenza passata in giudicato. Il trasferimento fu poi concesso solo nel 2020, dopo una nuova istanza in cui il funzionario rappresentava l'aggravamento delle condizioni del figlio.
La richiesta di risarcimento: tra speranze e realtà giuridica 💰
Il Vice Questore chiese quindi il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti durante il periodo di "limbo amministrativo", quantificando:
- Maggiori spese per mantenere due abitazioni
- Perdite economiche dovute alla mancanza di straordinari e altri emolumenti accessori
- Costi di trasferimento quotidiano tra Nuoro e Sassari
Il principio del Consiglio di Stato: non basta l'illegittimità 📌
Il Consiglio di Stato ha chiarito un principio fondamentale: l'illegittimità del provvedimento non comporta automaticamente il diritto al risarcimento.
Per ottenere il risarcimento sono necessari:
- Tutti gli elementi dell'illecito (il nostro servizio assistenza è sempre a tua disposizione)
- Un giudizio prognostico favorevole che dimostri, con certezza o probabilità vicina alla certezza, che il provvedimento sarebbe stato rilasciato senza l'agire illegittimo della P.A.
Il nodo cruciale: la mancanza del giudizio prognostico 🔍
Nel caso specifico, il Consiglio ha evidenziato che:
- L'annullamento era avvenuto per mero vizio di forma (difetto di motivazione)
- La spettanza del trasferimento fu accertata solo dopo elementi sopravvenuti decisivi: l'aggravamento delle condizioni del figlio e la disponibilità del posto. Al momento dell'annullamento non sussisteva il favorevole giudizio prognostico necessario per il risarcimento
Conseguenze pratiche per i lavoratori delle Forze dell'Ordine 🚔
Questa sentenza ha implicazioni importanti per tutti i colleghi che si trovano in situazioni simili:
⚠️ Attenzione alla documentazione
È fondamentale presentare istanze di trasferimento complete e dettagliate, con tutta la documentazione medica aggiornata che dimostri chiaramente la necessità dell'assistenza (hai bisogno di aiuto? Contattaci).
📋 Strategia processuale
In caso di diniego, bisogna valutare attentamente se impugnare solo per ottenere l'annullamento o se sussistono i presupposti per una richiesta risarcitoria fondata.
🎯 Tempistica cruciale
La sentenza dimostra l'importanza di agire tempestivamente e con prove concrete della spettanza del beneficio richiesto.
Riflessione critica: un equilibrio delicato 💭
La decisione del Consiglio di Stato, pur tecnicamente corretta, evidenzia la complessità del sistema di tutele per i lavoratori con familiari disabili.
Da un lato, è giusto che il risarcimento non sia automatico per evitare un contenzioso eccessivo. Dall'altro, questa pronuncia rischia di scoraggiare le legittime rivendicazioni di chi si trova in situazioni di particolare vulnerabilità familiare.
Il caso dimostra quanto sia importante per le amministrazioni motivare adeguatamente i propri provvedimenti fin dall'inizio, evitando di costringere i dipendenti a lunghi iter giudiziari per vedere riconosciuti diritti fondamentali.
Un invito alla riflessione 🤝
Questa sentenza ci ricorda che la tutela dei diritti richiede sempre una strategia accurata e una documentazione completa. Per i nostri iscritti e per tutti i colleghi delle Forze dell'Ordine, è essenziale conoscere questi principi per tutelare al meglio se stessi e le proprie famiglie.
La solidarietà sindacale passa anche attraverso la condivisione della conoscenza giuridica e il supporto reciproco nelle situazioni più delicate.
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