La Tutela dei Nostri Colleghi: Un Passo Avanti Necessario per la Sicurezza
di Gabriele Salusti, Segretario Generale Regionale Aggiunto USIC Toscana
Cari colleghi, cari lettori,
come rappresentanti dell'Unione Sindacale Italiana Carabinieri, abbiamo il dovere di tenere alta l'attenzione su tematiche che toccano direttamente la vita quotidiana e professionale di chi indossa la divisa al servizio della collettività. Oggi voglio parlarvi di una questione che ci sta particolarmente a cuore e che seguiamo con la massima attenzione.
Tutti noi ricordiamo i tragici episodi di cronaca che hanno segnato profondamente l'opinione pubblica e il nostro comparto. Eventi che hanno messo in luce, ancora una volta, quanto sia delicata e complessa la posizione di chi opera quotidianamente per garantire la sicurezza dei cittadini. Le richieste pressanti del comparto sicurezza non potevano rimanere inascoltate.
come rappresentanti dell'Unione Sindacale Italiana Carabinieri, abbiamo il dovere di tenere alta l'attenzione su tematiche che toccano direttamente la vita quotidiana e professionale di chi indossa la divisa al servizio della collettività. Oggi voglio parlarvi di una questione che ci sta particolarmente a cuore e che seguiamo con la massima attenzione.
Tutti noi ricordiamo i tragici episodi di cronaca che hanno segnato profondamente l'opinione pubblica e il nostro comparto. Eventi che hanno messo in luce, ancora una volta, quanto sia delicata e complessa la posizione di chi opera quotidianamente per garantire la sicurezza dei cittadini. Le richieste pressanti del comparto sicurezza non potevano rimanere inascoltate.
La Proposta di Legge 2485: Chiarezza su una Questione Fondamentale
È in questo contesto che, ad esempio, nel giugno 2025 è stata presentata la proposta di legge n. 2485 a firma dei Deputati Bignami, Maiorano, Rampelli, Varchi e Baldelli. Una proposta che merita di essere compresa nella sua reale portata, al di là delle etichette mediatiche. Puoi leggerla > QUI <
Cosa Prevede Realmente la Modifica proposta
La proposta interviene sull'articolo 335 del Codice di Procedura Penale, e qui è importante fare chiarezza: non si tratta del tanto discusso "scudo penale" come qualcuno ha voluto definirlo. La realtà è ben diversa e molto più equilibrata.
Il cuore della riforma consiste nel superare l'automatismo dell'iscrizione nel registro degli indagati quando ci si trova di fronte a situazioni di evidente liceità dell'operato. In questi casi, il Pubblico Ministero avrebbe la possibilità di richiedere l'archiviazione, disponendo di 7 giorni per approfondire i fatti.
Perché È Importante Questa Distinzione
Come operatori e sindacalisti, sappiamo bene quanto pesi l'iscrizione nel registro degli indagati - spesso impropriamente chiamata "atto dovuto". Non parliamo di impunità o di privilegi, ma di giustizia procedurale che tenga conto della specificità del nostro lavoro.
Quando un Carabiniere interviene in situazioni di emergenza, spesso in condizioni di estremo pericolo, ha il diritto di vedere riconosciuta la liceità del proprio operato quando questa è evidente fin dal primo momento.
L'Attesa per il Porto d'Arma: Una Questione di Sicurezza Concreta
Ma c'è un altro aspetto che ci sta particolarmente a cuore e che riguarda la sicurezza personale dei nostri operatori. Auspichiamo che al più presto si proceda alla modifica dell'articolo 73 del Reg. TULPS (Regio Decreto n. 635 del 1940), come previsto entro un anno dal 9 giugno 2025, data di conversione in Legge del DL 48/2025.
Perché È Urgente
Il porto di arma diversa da quella d'ordinanza non è un capriccio, ma una necessità concreta, specialmente per i colleghi che operano nelle aree a maggiore densità criminale. Molti stanno aspettando questa possibilità, consapevoli che la propria incolumità non si ferma al termine del servizio.
Personalmente credo fermamente che il Parlamento debba assumere piena consapevolezza di questi problemi. La sicurezza deve essere sostenibile non solo economicamente, ma anche attraverso sforzi sostanziali e mirati a vantaggio del personale del comparto Difesa e Sicurezza.
Interventi a Costo Zero, Benefici considerevoli
E' da riconoscere certamente il valore dell'articolo 23 del DL n. 48/2025, che rappresenta un passo avanti significativo nel sostegno concreto agli operatori di polizia: la possibilità di ottenere un contributo statale fino a 10.000 euro per le spese legali sostenute - compatibilmente con le risorse disponibili - e la previsione di rivalsa in caso di dolo, costituiscono misure tangibili di tutela, considerati i vincoli sistemici relativi ai meccanismi di Bilancio Pubblico.
Tuttavia occorre guardare anche a soluzioni efficaci che richiedono maggiore volontà politica senza particolari sforzi economici. La modifica dell'articolo 335 del C.P.P., ad esempio, e l'aggiornamento delle norme sul porto d'arma, potrebbero rappresentare esattamente questo tipo di interventi: investimenti a costo zero in grado di produrre benefici consistenti per l'efficienza e il morale di chi appartiene al comparto.
Il Nostro Impegno Continua
Si può e si deve fare di più! Nell'Unione Sindacale Italiana Carabinieri si continuerà a seguire con la massima attenzione l'evolversi di queste proposte normative, con punti di vista e proposte costruttive dirette al Legislatore e a tutti gli interlocutori politici interessati, che partono dalla base fino al vertice rappresentativo associativo. Non si tratta solo di questioni tecniche, ma di riconoscimento del valore e della specificità del nostro lavoro, quale corale esigenza improcrastinabile.
Ogni Carabiniere che indossa la divisa merita di operare in un quadro normativo che ne riconosca la professionalità e ne tuteli l'operato quando questo si svolge nel pieno rispetto della legalità.
La strada è ancora lunga, ma siamo fiduciosi che il dialogo costruttivo con le istituzioni porterà ai risultati sperati. Continueremo a essere la voce di tutti voi, perché la vostra sicurezza e la vostra serenità professionale sono la nostra priorità.
Gabriele Salusti
Segretario Generale Regionale Aggiunto
USIC Regione Toscana
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